lunedì 31 agosto 2015

FIGHT CLUB, JIM CARREY E L'OMBRA DI JUNG

Che cosa potrebbe accomunare il film diretto da David Fincher del 1999 "Fight club", alla carriera cinematografica del grande attore comico Jim Carrey?
Detto così, il nesso, sembra davvero difficile da trovare.
Ma se aggiungiamo il piccolo indizio del "concetto Junghiano di ombra", forse, potrebbe cambiare qualcosa.
Secondo lo studioso svizzero, fanno parte della coscienza dell'ombra tutte quelle parti inconsce della nostra personalità che, per un motivo o per l'altro non vogliamo conoscere troppo da vicino.

"Quando un soggetto tenta di individuare la sua ombra, acquista coscienza di quelle qualità e di quegli impulsi che nega in sé stesso, ma che può agevolmente scorgere negli altri"

Diventa come se gli altri fossero il nostro specchio e tutto ciò che di essi ci infastidisce, sta facendo emergere determinati aspetti del nostro lato ombra che in noi stessi, rifiutiamo di vedere.

Questo aspetto nascosto della nostra personalità può non essere soltanto negativo, nel senso globale del termine, ma può essere anche un lato che ci fa vergognare di noi, semplicemente perché alcune cose per la società "non si fanno" o "non si dicono".
Così le releghiamo nel dimenticatoio inconscio, dove l'ombra pian piano prende forma.

L'ombra può spesso presentarsi in un gesto impulsivo che in qualche modo sfugge al nostro controllo cosciente e che, il più delle volte ci fa stupire di noi stessi.
A volte può prendere il controllo totale della situazione come un vero e proprio alter ego.

Per spiegare ancora meglio questo concetto di psicologia, un esempio calzante mi sembra quello mostrato nel film "Fight club".



Le vicende vedono Edward Norton, nei panni di un giovane impiegato, alle prese con la sua insonnia. Per riuscire a riposare meglio la notte, il giovane incomincia a frequentare gruppi di sostegno per malati terminali, fingendosi malato a sua volta, dove tra abbracci e pianti liberatori, riuscirà a trarre qualche beneficio.

Qui incontrerà la stravagante Marla Singer (Helena Bonham Carter), e con lei il primo piccolo incontro con l'ombra.

Anche Marla finge di essere una malata terminale per poter partecipare ai gruppi.
Un giorno il protagonista confida a sé stesso. "Non la sopportavo, la sua bugia rifletteva la mia"

Ma è con l'arrivo in scena di Tyler Durden (Brad Pitt) che l'ombra prende definitivamente forma.
Si noti che prima dell'incontro decisivo sull'aereo, la figura di Brad Pitt, viene inserita (per scelta geniale del regista) in fotogrammi di brevissima durata, come quelli dei messaggi subliminali,


Si "vedrà" Tyler anche nascosto in uno spot, vestito da camerieri, in mezzo a tanti altri camerieri.


Con questa tecnica, il regista ci mostra la progressiva fabbricazione dell'ombra nella mente di Norton, probabilmente causata da una scarsa dose di sonno ristoratore, dal lavoro stressante e da altri fattori, non noti allo spettatore.
Durden lavora di notte, (proprio quando Norton non riesce a dormire) e, mentre monta pellicole sul proiettore al cinema, ci racconta che talvolta si diverte a nascondere velocissimi fotogrammi di scene hard nel montaggio dei film, destinato a famiglie con bambini.

Che è esattamente quello che fa il regista con il film vero e proprio.

Da quando Tyler entra nella sua vita, il protagonista riuscirà a fare tutto quello che prima gli risultava impossibile.
Ad esempio fondare un club, conosciuto in tutte le grandi città degli Stati Uniti, di cui fanno parte anche le forze dell'ordine.
Questo club, nato come ritrovo per incontri di violenza clandestini, diventa una vera e propria organizzazione terroristica con l'ambizione di distruggere multinazionali e banche.
"Distruggendo il circuito delle carte di credito, distruggiamo il debito".

Tutti questi progetti, uniti alla capacità di creare esplosivi come nitroglicerina e dinamite, ottenuti dal sapone, e di avere performance esplosive anche a letto con Marla, provengono dalla mente di Tyler.

Che shock infinito per il protagonista e per lo spettatore, quando si scoprirà che Tyler E' il protagonista!

Egli è il suo alter ego, il quale riesce a fare tutto quello ciò che vuole:
Coltiva interessi in grande, e riesce a realizzare i propri progetti.
Si contrappone ad un noioso Tyler Durden, che considera il design da interni del suo appartamento, come "tutta la sua vita", si sente minacciato e intimorito dall'emancipazione di Marla e si fa calpestare dal superiore al lavoro.



L'ombra mostra alla parte cosciente quali sono le sue reali potenzialità.

Citando le parole dell'ombra:
"Tutti i modi in cui vorresti essere, quelli sono io. La gente lo fa tutti i giorni, le persone parlano con sé stesse e vedono sé stesse come vorrebbero essere"

Ovviamente questa parte di personalità è molto orgogliosa di sé stessa, ma, saggiamente il vero Tyler alla fine del film, prende il controllo della sua realtà, un pò come accade in sogno lucido e decide di eliminare il suo alter ego.
Ciò, da un punto di vista psicologico, non è totalmente corretto.
Jung ci suggerisce che le due parti andrebbero integrate, ma osservando meglio, forse è proprio quello che è successo, come ci suggerisce il lieto fine del film,
L'impresa portata avanti dall'ombra è compiuta, e i palazzi delle multinazionali crollano, davanti a Marla e Tyler, che si tengono per mano, dopo che lui ha trovato il coraggio di dichiararsi.



L'ombra ha in qualche modo migliorato la parte cosciente.
Devo dire: "Un Film, una Bomba!"


JIM CARREY E L'OMBRA

Oltre a tutti i famosi supereroi come Spiderman, Superman, Batman e Catwoman, che incarnano l'alter ego eroico di personaggi decisamente più tranquilli, mi viene in mente la carriera cinematografica di un attore che ha sicuramente a che fare (almeno nei suoi film) con l'ombra:
Jim Carrey.

Molti film da Jim interpretati, lo vedono debole, ridicolo, deriso e buono a nulla all'inizio.
Dopo un particolare evento scatenante si trasforma nel suo alter ego più forte.

Succede in "The Mask" del 1994.
Un impiegato imbranato di banca, single e disordinato, trova una strana maschera che indossata (solo di notte) lo porta a diventare l'estremo opposto:
una creatura bizzarra, ma capace di osare e di ottenere tutto ciò che si possa desiderare.


"Bugiardo, Bugiardo" del 1997. Un avvocato di successo sul lavoro, ma insufficiente sul piano familiare, dopo un incantesimo del figlio, non sarà più capace di dire bugie, ed ecco saltar fuori l'alter ego.

In "Io me e Irene" del 2000 : nella prima parte del film, il poliziotto di una cittadina di provincia, viene cornificato e abbandonato dalla moglie che oltretutto gli appioppa tre figli (che dovrebbero essere i suoi, ma sono di colore).
Egli viene preso in giro da chiunque, anche dalle bambine.
Dopo una crisi nervosa, Jim si tramuta ancora una volta nella sua parte ombra e si prende una rivincita su tutti.


In "Una settimana da Dio" del 2003. Ancora un mediocre giornalista viene deriso al lavoro e malmenato per strada.
Successivamente ad un incontro a dir poco Divino, farà veri e propri miracoli, cambiando ancora una volta la sua personalità in maniera netta.

In "The number 23" del 2007. (Tralasciando l'aspetto numerologico), forse questo è l' unico thriller che lo vede protagonista.
Ancora una volta l'attore si trova alle prese con la sua parte ombra, quando scopre di essere l'autore di un libro che trova un giorno per caso, in una libreria del centro.



In "Yes man" del 2008, il protagonista assiste ad un cambiamento di 360 gradi della sua vita, dopo aver partecipato al seminario di un Guru che gli insegna a dire sempre di SI.


Bisogna puntualizzare che in tutti queste storie, anche il finale è comune e, inoltre, molto simile a quello di "Fight club".
La personalità cosciente necessita della parte ombra per migliorare la sua situazione, ma essa si dimostra sempre il punto al quale tornare, per raggiungere il lieto fine.
Fateci caso, avviene così in tutte queste storie.

Ultima precisazione.
Jim Carrey ha lavorato in moltissimi altri film, che parlano di storie meno comiche e non hanno a che fare con il cambiamento di personalità, tra cui:

"Man on the moon" regia del geniale Milos Forman
"Eternal sunshine of the spotless mind" con Kate Winslet
"I love you Philip Morris" con Ewan Mc Gregor

E' un attore che difficilmente viene preso sul serio, ma i registi con l'occhio lungo si sono accorti che è bravissimo! Io lo adoro!



Spero vi sia piaciuto quello che ho scritto.
Alla prossima.

Silvia






sabato 29 agosto 2015

Home made lip balm :)

La Fiamma Gemella









Il mio primo video riguardante il delicato argomento della Fiamma Gemella.




COMPONENTI DANNOSE ALL'INTERNO DEI COSMETICI. OCCHIO ALL'INCI!

Nei video in cui parlo di detergenti e cosmetici, accenno sempre a tre componenti dannose che non sono MAI presenti nei prodotti che uso da qualche anno a questa parte:
- Petrolati
- Parabeni
- Siliconi
Avevo promesso che sarei stata più precisa, in maniera da spiegare la mia passione per i cosmetici e detergenti biologici. Le motivazioni che mi spingono a fare questa scelta sono valide e le voglio condividere con voi.
L'unico alleato che abbiamo per difenderci dagli ingredienti chimici contenuti nella stragrande maggioranza dei prodotti che acquistiamo al supermercato si chiama INCI.
E' quell'insieme di scritte incomprensibili, piccolissime che si trova sul retro, spesso nascosto dalle etichette, dei prodotti.
Quando leggete l'INCI (perchè sono sicura che da domani ci farete caso), state attenti che non ci siano i seguenti nomi:


PARABENI
Sono i conservanti dei prodotti dell'industria chimica.
Si trovano con diversi nomi: metilparaben, propilparaben, butilparaben.
Sono contenuti non solo nei detergenti ma anche nei cosmetici di make up.
Il parebene ha la capacità di mimare l'estrogeno, e alcune molecole di parabene sono state trovate nei tumori del cancro al seno, a seguito di biopsie. 
Il collegamento tra il cancro e questo componente deve ancora essere dimostrato, ma è certo che non stiamo parlando di un toccasana, ma di qualcosa di pericoloso per la salute umana.
La richiesta di prodotti paraben-free è in continua crescita.

PETROLATUM E PARAFFINUM LIQUIDUM
Questo componente è contenuto nelle creme e, come per la vasellina, la sua caratteristica è quella di essere emolliente, lubrificante e apparentemente idratante.
In realtà questo composto chimico, ottenuto dalla raffinazione degli oli del petrolio, a lungo termine, provoca l'occlusione dei pori, irritazioni, sudorazioni, oleosità cutanea e mancanza di traspirazione.
Sono classificati dalla comunità europea come cancerogeni di classe2.

SILICONI
Sono contenuti nei balsami per capelli, nelle maschere e nelle creme per viso e corpo.
I siliconi non vengono affatto assorbiti dalla pelle, la rendono disidratata.
Anche sui capelli, danno un apparente "effetto seta", ma la chioma dopo un primo momento, risulta appesantita e priva di forma.
Oltre a tutti i danni che arrecano al nostro organismo, non bisogna dimenticare che i siliconi non sono biodegradabili e dagli scarichi fognari vengono dispersi nell'ambiente, inquinandolo irrimediabilmente.

SODIUM LAURYL SULFATE (SLS) e SODIUM LAURETH SULFATE (SLES)
Questi sono tensioattivi schiumogeni di sintesi utilizzati soprattutto in shampoo e bagnoschiuma, creati in laboratorio per rendere più abbondante il prodotto e per fare tutte quelle belle bolle nella vasca da bagno. 
Sono molto irritanti e aggressivi per capelli e pelle, e ne provocano il progressivo essiccamento.
Fino a qualche anno fa erano considerati cancerogeni, adesso se ne raccomanda semplicemente un uso limitato.
Sta di fatto che le proprietà di questi SLS e SLES siano enzimotossiche, in quanto sgrassano eccessivamente la pelle privandola di quelle particelle che le appartengono di natura. 
Teorie ancora più approfondite cercano di dimostrare come gli agenti tossici, dopo essersi depositati sulla pelle, penetrino nell'organismo e colpiscano importanti organi come: cervello, cuore e fegato.

SIGLE TEA MEA DEA
Le si trova ancora all'interno di tutti quei prodotti che fanno schiuma: irritanti e tossiche

PROPYLENE GLYCOL
E' lui il maggior responsabile degli arrossamenti e bruciori agli occhi, che vi colpiscono dopo la doccia. Può provocare congiuntivite.

Spero di aver detto tutto.
Alla prossima
Silvia


giovedì 27 agosto 2015

Stanley Kubrik's "Eyes wide shut" Ne abbiamo davvero capito il significato?

Questo articolo, ha l'ambizioso obiettivo di osservare il capolavoro di Kubrik da un punto di vista diverso, anche se mi rendo conto che per essere precisa e analizzare il lavoro, evitando di tralasciare particolari salienti, avrei bisogno di anni di tempo e probabilmente finirei con lo scriverne un manuale. 
Oltretutto, i temi trattati sono delicati e particolari, spero comunque che l'articolo vi faccia avere gli occhi meno "wide shut" almeno sul film.

Il film "Eyes wide shut", (Occhi ben chiusi), tratto dal romanzo "Doppio sogno" di Artur Schnizler, uscì postumo nelle sale americane il 16 luglio del 1999.
Il regista venne a mancare appena 3 giorni dopo aver consegnato la pellicola completata alla Warner Bros., il 7 Marzo dello stesso anno.
Anche questo film, come "The Shining" ci racconta una storia, che, riguardata diverse volte, può risultare una "copertura" per molte altre storie, assai più forti, complicate e quindi, nascoste.
La storia in questione, vede come protagonisti Alice (Nicole Kidman) e Bill (Tom Cruise).
I due attori, che al tempo delle riprese erano realmente coniugi, interpretano il ruolo di una coppia alle prese con una crisi matrimoniale.
Secondo una chiave di lettura più approfondita, il regista non ci sta semplicemente raccontando i problemi di una coppia, ma ci vuole rendere partecipi del cambiamento che, al livello sociale e generale, sta coinvolgendo le donne occidentali.
Alice è rimasta disoccupata da poco e vive dello stipendio del marito, Dottor Bill Harford, che comunque ha le risorse necessarie per mantenere lei e la piccola Helena.
Tuttavia, l'incantevole Alice è annoiata, si percepisce la sua insoddisfazione nel fare solo la mamma e la donna di casa.
Finché una sera, i due si ritrovano ad affrontare una discussione nella quale Alice confessa di aver meditato non solo il tradimento, ma l'abbandono di marito e figlia, dopo aver avuto un colpo di fulmine per uno sconosciuto.
E' improbabile che un uomo mai visto faccia, possa far affiorare tali fantasie in una donna soddisfatta e realizzata della sua vita sociale e matrimoniale.
Parlo di cambiamento nella mentalità della donna, perché fino a qualche decennio fa, era impensabile che la moglie mantenuta di un rispettato medico, potesse sentirsi infelice e priva di stimoli.
Alla figura della donna ingabbiata ed annoiata, si contrappongono altre figure femminili nel film, tra cui una prostituta, una donna che tenta di baciare Bill, la figlia "Lolita" del noleggiatore di costumi, e le giovani e bellissime donne che si trovano a far parte del famoso rituale sessuale.

Alice potrebbe essere ognuna di queste donne dal momento che è ancora bellissima, e per questo si sente rinchiusa all'interno del suo matrimonio e della sua famiglia.

prima scena del film. Alice e lo specchio


Il nome Alice non è scelto a caso, rimanda ad "Alice trough the looking glass" di Lewis Carrol, (alice attraverso lo specchio).
La storia è quella di una giovane fanciulla che, annoiata della sua vita, salta al di là dello specchio per darle un pò di movimento.
Infatti in molti fotogrammi del film la Kidman appare davanti allo specchio, come pure nella locandina stessa del film.

Alice e Helena davanti allo specchio

si noti anche il candelabro ebraico 



Ovviamente non finisce qui. Il film non si limita a comunicare il desiderio sempre crescente di emancipazione femminile in occidente, ma ci racconta anche i retroscena agghiaccianti, dei quali sono partecipi le élite, che si svolgono ad insaputa della massa, la quale resta sempre con gli occhi ben chiusi (Eyes wide shut).

La scena che ha fatto più scalpore, è quella del rituale di magia sessuale, che avviene sotto gli occhi di Bill, riuscito ad intrufolarsi grazie al suo amico, ex compagno universitario Nick Nightingale.
Qui ovviamente nulla è casuale.
Le maschere veneziane utilizzate dai partecipanti alla cerimonia, vengono realmente utilizzate alle feste dall'élite.



Il trono su cui siede il sacerdote, ha simboli realmente significativi per la massoneria.
Il trono del sacerdote è decorato con un aquila a due teste
L'aquila a due teste è il simbolo del 33 grado della massoneria

Il fatto che le ragazze siano in cerchio ha una forte valenza magica.

"Il mago sceglie un Cerchio, preferendolo a qualunque altra figura lineare, per molte ragioni:
1. Proclama in tal modo la sua identità con l'infinito.
2. Proclama l'equilibrio della sua attività, poiché tutti i punti della circonferenza sono equidistanti dal centro.
3. Proclama la limitazione comportata alla sua dedizione alla Grande Opera. Non vaga più senza scopo nel mondo."

In questo caso, le ragazze nel cerchio insieme al sacerdote, invocano un'energia che poi verrà "distribuita" al resto dei partecipanti attraverso l'atto sessuale.

Sempre disposti in cerchio, i partecipanti alla cerimonia, accolgono Bill, quando sta per essere ucciso, dopo essere stato letteralmente smascherato.
Anche in questo caso (sacrificio) il cerchio risulta importante, perché come anche Gurdjieff diceva:
"l'energia sprigionata nel cerchio, resta nel cerchio"

Helena nelle scene finali, vicino al giocattolo "the magic circle":
Il cerchio magico


L'OCCHIO NASCOSTO NEL CAPPOTTO
Dopo essere stato smascherato, minacciato e infine liberato dalla lussuosissima abitazione, Bill torna a casa e il regista nasconde sul suo cappotto un occhio "che tutto vede".
Questo ci vuol far capire come da questo momento in poi Bill sia tenuto sotto controllo.
Non trovo l'immagine di questo fotogramma, proprio perché si tratta di un riflesso nascosto nel cappotto. Per vederlo, si trova al minuto 1:29:00 della versione in lingua originale.

BILL E' STANLEY?
Devo dire che personalmente ritengo che questo film, come "The shining" sia fortemente autobiografico. In entrambe le pellicole il ruolo della moglie è determinante.
In questo film Alice, si dimostra comprensiva, una volta che Bill le racconta le sue malefatte e deciderà di non abbandonarlo comunque.
E' risaputo infatti l'affetto che il regista nutriva per la sua amata moglie Christiane.

EVENTI KARMICI
Un altro film con il quale mi sento di paragonare "Eyes wide shut" è " Arancia meccanica".
Come nel film del 1971, anche questa volta si ripropongono eventi di tipo karmico.
Con questo termine mi riferisco ad eventi strettamente connessi tra loro da un rapporto di causa- effetto.
In "A clockwork orange" (Arancia meccanica) il film è nettamente suddiviso in due parti, che si svolgono prima e dopo la famosa cura Ludovico (Mk Ultra project).
Tutti i personaggi con i quale il protagonista interagisce nella prima metà del film, li ritroverà cambiati di 360 gradi nella seconda metà.
Anche in questo caso gli eventi ruotano intorno al perno fisso, rappresentato dalla scena del rituale.
Gli incontri che avvengono prima di tale momento, si riproporranno dopo di esso in maniera diametralmente opposta.

  1. La signora che Bill incontra a casa del padre morto, tenta di baciarlo nella prima parte del film, ma Bill la trova non disponibile e in compagnia del marito (che peraltro sembra la controfigura di Tom Cruise) nella seconda parte.
  2. La prostituta Domino, che invita il Dr Harford nel suo appartamento al loro primo incontro, si scoprirà essere sieropositiva e assolutamente non disponibile nella seconda metà della pellicola, quando la sua coinquilina riceverà Bill nel medesimo appartamento.
  3. La figlia "lolita" adolescente del noleggiatore di costumi, verrà in prima battuta sgridata dal padre per essersi imboscata con due uomini adulti nel camerino del negozio. Ma quando, dopo aver partecipato alla macabra festa, Bill ritorna al noleggio per consegnare i costumi, il padre non solo permette alla figlia di avere a che fare con gli stessi due uomini, ma ne trae profitto economico, in maniera evidente e priva di ogni vergogna, al punto da proporre al protagonista: "tenga presente che in questo negozio non vendiamo solo costumi".


L'ARCOBALENO
Il regista non manca di farci vedere tutti i colori dell'arcobaleno in ogni albero di natale presente nelle varie abitazioni.
Anche il negozio di costumi si chiama Rainbow's fashion.
Insomma un sacco di arcobaleni, e una frase particolare detta dalle due modelle alla festa iniziale in casa Ziegler: "vogliamo portarti dove finisce l'arcobaleno".
Questo potrebbe avere un significato se notiamo che l'unico ambiente privo di alberi di natale e luci colorate è appunto la casa misteriosa, fuori città dove l'élite si riunisce per consumare le orge rituali.




LUCKY TO BE ALIVE
Se il film fosse veramente autobiografico e con questa scena il regista ci stesse dicendo di ritenersi "fortunato ad essere ancora vivo", questo di sicuro non gli portò grande fortuna, dal momento che morì subito dopo la consegna del suo capolavoro, alla casa cinematografica.


ALTRE CURIOSITA':
La coppia Cruise/Kidman, si divise dopo qualche mese dal termine delle riprese.
Tom Cruise fa realmente parte di una "nuova religione", chiamata Scientology.


Spero di avervi incuriosito abbastanza
A presto
Silvia








martedì 25 agosto 2015

lunedì 24 agosto 2015

C.G. Jung, A. Jodorowsky e il percorso dei Tarocchi

Diversamente da come viene accolta dalla visione popolare, la tradizione dei Tarocchi non fa parte di quella che viene classificata come stregoneria.
Il mazzo dei Tarocchi, composto da 22 Arcani maggiori e 56 Arcani minori, "parla" al lettore/cartomante/spettatore attraverso immagini, numeri, colori e simboli antichissimi.
Pare che le origini del Tarocco risalgano intorno all'anno 1000, ma non è nulla di certo, in realtà potrebbero avere radici molto più lontane nel tempo.
Vorrei osservare con maggiore attenzione gli arcani maggiori, perchè è da essi che hanno origine tutte le altre carte (arcani minori e carte odierne da gioco).
Basti pensare che i semi che oggi noi conosciamo come "Cuori, Quadri, Fiori e Picche", in principio erano rispettivamente "Coppe, Denari, Bastoni e Spade", simboli protagonisti degli arcani minori ma molto spesso presenti anche in quelli maggiori, come vedremo insieme.
A loro volta questi quattro simboli rappresentavano i quattro elementi alchemici:
Coppe - Acqua - Femminile
Denari - Fuoco - Maschile
Bastoni - Terra -  Femminile
Spade - Aria - Maschile
Un' altra carta che è arrivata dalla tradizione fino ai giorni nostri è quella del matto, che è diventato il Jolly.
Non a caso, sia nella lettura delle carte dei Tarocchi, sia nei giochi comuni, quando esce il Jolly la partita si avvia ad essere brillantemente conclusa.
Ancora sono presenti inoltre, figure simili come ad esempio l'imperatore e l'imperatrice che sono diventati il re e la regina.
E' interessante osservare come le carte con le quali comunemente oggi giochiamo ad esempio a Poker o scala 40, derivino da simboli non solo lontanissimi da noi nel tempo, ma come diceva lo psicologo C. J. Jung, che fanno parte di quelle immagini archetipiche sepolte nell'inconscio collettivo.
Con queste immagini Jung diceva che ci si poteva giocare.
Un altro famoso scrittore e artista che ha dedicato gran parte del suo lavoro ai Tarocchi è Alejandro Jodorowsky, autore fra gli altri testi di; " La via dei Tarocchi".

Afferma lo studioso Cileno:
"Molte persone pensano che i tarocchi siano uno strumento per leggere il futuro, E' chiaro che con questo concetto i Tarocchi cadono nelle mani di fattucchieri e commercianti, e ciò è disgustoso. Perchè, chi siamo noi per decidere il futuro?
Io personalmente uso i Tarocchi come un' enciclopedia di simboli e miti.
Sono una costruzione meravigliosa e misteriosa. Nessuno sa chi ha creato i tarocchi, nessuno sa da dove vengano, nè a quale secolo appartengano.
Essi sono una costruzione geometrica, matematica e simbolica.
Io non credo che li abbia potuti creare una persona sola, ci vorrebbero almeno due secoli per tutta questa conoscenza. Sono come una cattedrale tascabile.
Mi hanno personalmente chiesto una lettura di Tarocchi due presidenti, qualche ministro e altra gente molto famosa."

Fu proprio Jodorowsky, seguendo gli studi dell'egittologo R. A. Schwaller, a realizzare che i tarocchi erano stati creati facendo ricorso al fattore trasparenza. Ad esempio lo scettro dell'imperatore potrebbe essere l'asse del Sole dell' Arcano XVIIII, e ancora lo scettro dell'imperatrice è lungo come il bastone del papa. Le combinazioni sono infinite.

Che il cammino abbia inizio! Prima carta: il Mago.


Osservando l'immagine, vediamo un giovane nell'intento di creare. 
Sul tavolo, (dotato di sole tre gambe) davanti a lui, ci sono diversi oggetti, che come menzionato sopra, richiamano l'idea dei 4 elementi alchemici. (la coppa, la spada, la bacchetta e il soldo in mano).
Il numero è l'uno, simbolo di inizio e creazione: tutto nasce dall'1.
I colori: 
La chioma è gialla, ad indicare l'intelligenza, così come le scarpe che possono significare un intelligenza ben radicata con la terra. Anche nello strano cappello a forma di spirale o otto (infinito) c'è una sottile linea gialla, che come sostiene Jodorowsky, parte dalla chioma (mentale), si apre e infine si riunisce con il cielo.
Tra i capelli, 8 sfere arancioni indicano che il giovane ha coscienza della perfezione e se la impone come meta.
La cintura in vita è gialla e doppia. Simboleggia che c'è una volontà imposta sia alla parte superiore 
(mentale), sia a quella inferiore (animalità).
Le gambe del tavolo, così come la bacchetta sono azzurre, colore che si riferisce alla ricettività spirituale e poggiano su un terreno rosso di energia vitale.
La pianta gialla, in lontananza, tra le gambe del mago, può simboleggiare il sesso di Madre Natura che ha dato alla luce il giovane.

Altri particolari:
I 3 dadi sul tavolo, mostrano tutti le stesse 3 facce :1,4,2. 
Sommando i numeri dei dadi otteniamo 21, che è il numero della carta più alta degli arcani maggiori: il Mondo. 
E' come se il mago avesse davanti a sè, sul tavolino tutti gli arcani e il percorso fosse ben chiaro davanti a lui.
Lo sguardo del mago inoltre è rivolto all'indietro, pur essendo questa carta la prima del mazzo. 
Ma, forse non c'è un vero ordine cronologico, questo è quello che suggerisce lo sguardo del Mago. 
Cosa c'è ancora prima  dell'1 creatore?

In definitiva questa carta rappresenta l'idea pronta a trasformarsi in azione.
Tutto ci parla di un giovane iniziato di talento, dalle grandi potenzialità e dall'aspetto androgino che ha appena partorito l'idea di una grande creazione.

Come tutti gli arcani, anche questa carta può essere interpretata secondo il suo lato positivo o di luce, oppure secondo il lato negativo, ombra.
Se è in luce, il Mago è, come detto finora, un giovane talentuoso davanti al quale si profilano nuove esperienze di studio o lavoro.
Se si trova nel lato di ombra, potrebbe significare un truffatore che, ha utilizzato la sua intelligenza per ingannare il suo prossimo.

Del Mago C.G. Jung dice: "Il mago ha nella mano destra una moneta d'oro, nella sinistra un bastone (bacchetta). Il cappello forma il simbolo dell'infinito. La mano destra è attiva, quella sinistra è passiva. Tiene tutti i simboli davanti a sè."

Spero di non aver dimenticato niente.
Alla prossima carta
Silvia

"Se si considera così l'unità divina, origine del creato, ci troviamo ad affrontare l'importanza del linguaggio razionale che, con il suo sistema concettuale è sempre a caccia di limiti e differenze e che non è in grado di comprendere, definire e spiegare una realtà dove tutto, ma proprio tutto, è unito e forma un solo corpo"
Alejandro Jodorowsky

 

giovedì 20 agosto 2015

INDIGO CHILDREN BAMBINI INDACO in Stanley Kubrick's "Shining". Potrebbe Danny essere un bambino indaco?

Il film del 1980 "The Shining", tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King, è uno dei film che ho guardato più volte in assoluto e che mi ha profondamente appassionata.
"The Shining" è uno dei film più discussi della storia del cinema, sia per la puntigliosa precisione e genialità del regista, sia per i temi spinosi che in esso sono racchiusi.
Questi temi, va detto, non sono subito visibili agli occhi dei più, al contrario vengono notati solo da chi ha la vista allenata, da chi ha guardato 150 volte la pellicola o da chi ha lo "shining".
In questo articolo propongo una serie di chiavi di lettura del film e proverò a far capire al lettore quello che ho visto al suo interno.
Riguardare questo film innumerevoli volte è stato come aggiungere di volta in volta tessere ad un puzzle che ancora risulta incompleto, probabilmente infinito.
Man mano che si ha accesso a nuovi file cerebrali, riguardando questo film, si scopre che erano già lì, sono sempre stati lì, un pò come Jack Torrence.
Ricordo ancora la prima volta che lo guardai, cercavo un film di paura, avevo 13 anni.

Devo dire che se la paura era quello che cercavo, l'avevo trovata! Senza tanti effetti speciali, il regista mi catapultò nell'ansia di scoprire cosa si celasse dietro la porta targata 237 dopo meno di mezz'ora dall'inizio, e subito mi venne fretta di risalire sul triciclo per allontanarmi il più possibile.

In seguito, intorno ai 15 anni, scoprii che Kubrick, il regista di quel film tanto spaventoso, non era esattamente un personaggino da poco, al contrario era considerato un genio della cinepresa e della fotocamera,  così decisi di rivederlo, senza lasciarmi spaventare dalle scene, tentai di focalizzarmi sulla simmetria delle scene e sulla perfezione e accuratezza dedicata ai particolari.
Mi piaceva.
Niente di quello che veniva ripreso dava l'idea di essere stato messo lì a caso.
(Avrei poi scoperto quanto fosse azzeccata quell'impressione).

Mi capitò di riguardarlo anche perchè per un periodo ero affascinata dal modo di recitare di Jack Nicholson, e pensai che per il ruolo di personaggio che perde il controllo della propria mente, fosse più che perfetto. (non sapevo che anche il suo nome fosse stato un motivo per cui era stato scelto, d'altronde il personaggio si chiama proprio Jack).

All'università, poi durante la preparazione di un esame di psicologia, veniva citato proprio "The Shining" per spiegare il concetto di "altro da me".
Veniva utilizzato l'esempio delle gemelline che inquietano così tanto lo spettatore, perché sono diverse e uguali allo stesso tempo. Fui commossa nel raccontare la mia passione in sede di esame.

Un giorno, quando per l'ennesima volta ammiravo incantata questo capolavoro, la mia attenzione fu catturata da un particolare, non so neanche come mai, ma questa scena mi incuriosì.


Chiunque fosse arrivato in quel momento a dirmi che la maglietta di Danny raffigurante la scritta "Apollo 11, USA" fosse lì per puro caso, avrebbe fatto molta fatica per convincermi.
Approfondendo, trovai sul web la ormai famosa ipotesi di complotto del "fake moonlanding" o falso allunaggio. 

Questa teoria dice che lo sbarco sulla luna del 1969 che vedeva Neil Armstrong passeggiare sul suolo del nostro satellite, fosse in realtà stato girato in uno studio di Londra e le riprese furono dirette da Stanley Kubrick, sulla falsa riga di quelle di "2001 Odissea nello spazio" girato a Londra l'anno precedente, dallo stesso.
Trovai poi riguardo al film Shining diversi documentari che ne studiavano il lato occulto-esoterico, tra cui "Room 237" e "Operazione Luna" nel quale tra gli intervistati c'è anche la moglie di Stanley.
E allora, non ci avevo visto male! 

Lo stupore più grande però mi colse dopo almeno 10 anni, quando in una sera di autunno, mi trovavo guarda caso a Londra, ospite da amici. 
Qualcuno di loro mi chiese di scegliere un film da guardare insieme in una serata di pigrizia generale. 
Avete ancora dubbi su cosa io possa aver suggerito?!

Dopo pochi fotogrammi di "The Shining"... la rivelazione! 
Cosa avrebbe potuto spingermi ancora di più a guardare altre infinite volte il film, se non lo scoprire che nella versione in lingua originale (inglese), ci sono almeno 40 minuti di scene che non avevo mai visto?? 
E non si tratta di scene di poco conto, ma di quelle scene che mi hanno traghettato al di là di una visione meramente razionale del film, mi hanno mostrato che c'è qualcosa di ancora più GENIALE!

Partendo dall'inizio, una delle prime scene della versione integrale mostra un incontro tra Wendy (madre di Danny), Danny e una psicologa.
Dal dialogo si intuisce che il bambino si è sentito poco bene e la mamma ha chiamato la dottoressa per farlo visitare.
Qui Danny parla per la prima volta di Tony, il suo amico immaginario, spiegando che "vive nella sua bocca" ma la dottoressa non può vederlo perché "si nasconde."

scena tagliata

Spostatesi in salotto, Wendy e la dottoressa continuano il colloquio, in cui la madre racconta un episodio di violenza del padre (Jack Nicholson) ai danni di Danny, nonché la comparsa di Tony, subito dopo l'evento traumatico.

scena tagliata

Mi sembra di capire da questa scena che "Tony" rappresenti la parte più profonda di Danny, la sua parte animica, che emerge nei momenti di pericolo prendendo il pieno controllo della personalità del bambino e portandolo lontano dai guai. Come se con il primo trauma Danny avesse chiesto l'aiuto del piccolo genio nascosto in lui, e ora debba conviverci.

La seconda scena tagliata nella versione italiana, è rappresentata da Jack che appena sveglio, racconta a sua moglie la strana sensazione che ha avvertito, giungendo la prima volta all'Overlook Hotel, dichiarando di provare un fortissimo senso di Deja vu e di avere avuto la certezza di conoscere ogni angolo di quel posto sconosciuto. 

Questo fenomeno di Deja vu è tipicamente collegato a fenomeni di ricordi di vite precedenti, ipotesi confermata dal cameriere killer Delbert Grady (il padre omicida delle due gemelline) che nel bagno della gold ballroom dice a Jack :" Mi dispiace dirle che qui il custode è sempre stato lei" 
"you always been the caretaker", nonchè dalla foto nel fotogramma finale che ritrae Jack ad una festa all'Overlook il 4 luglio del 1921, anche se i fatti narrati nel film sono ambientati negli anni '80 in un hotel deserto.


Altra scena altamente ricca di significato a per le mie ipotesi, tagliata ovviamente nella versione destinata al Bel Paese, vede come protagonista Danny, completamente "posseduto" da Tony, dire le seguenti parole, rivolgendosi alla madre : " Danny non c'è, è andato via Signora Torrence", mentre Wendy scuotendolo, cerca disperatamente di svegliarlo :"Danny wake up!"

Questa brusca entrata in scena di Tony avviene come per la prima volta a seguito di un trauma. Danny è appena stato nella stanza 237.

Nell'ultima scena tagliata Wendy gira per l'hotel con il coltello in mano e, terrorizzata vede tutte le persone che sono morte lì nel corso degli anni. Proprio come se, a questo punto anche lei avesse un pò della luccicanza di Danny.

MA NON FINISCE QUI

Cosa poteva succedere ancora?
Forse avrei potuto scoprire che ANCHE dalla versione integrale sono state tagliate alcune scene?
SI'!

Le più interessanti riguardano il finale, e un finale cambiato o tagliato, cambia il significato di tutto il lavoro... no???
SI'!

Le scene tagliate dal finale non sono mai state montate nel film e vedono il signor Stuart Ullman, (colui che fece il colloquio a Jack, colui che ha una vaga somiglianza con un presidente USA), portare la pallina da tennis che misteriosamente compare nel corridoio poco prima che Danny entri nella "stanza proibita".

yellow ball

Mr Ullman

Scena mai montata. Wendy è in ospedale con Danny
Scena mai montata. Mr Ullman parla con Danny
Dialogo scene mai montate


Se avessi visto un finale del genere da subito, forse personalmente avrei pensato che Mr Ullman non ha mai lasciato l'hotel, che la famiglia Torrence non è mai stata sola all'Overlook (fantasmi a parte), e che nella realtà qualcuno ha convinto Jack ad uccidere la sua famiglia, non solo nelle sue fantasie.

IL BAMBINO INDACO

Danny è un bambino dolcissimo e molto spontaneo. Sin da subito si mettono in evidenza le sue capacità psichiche:
- Preveggenza; con l'aiuto di Tony, il piccolo Danny vede quello che succederà tramite flash intuitivi o brevi immagini.
- Chiaro veggenza; Il bambino riesce a vedere i fantasmi delle due gemelline morte 10 anni prima 
- Chiaro udienza e telepatia: Egli sente i pensieri del cuoco Mr Hallorann e riesce a comunicare con lui anche a grande distanza.
- Chiaro senzienza: Il piccolo indaco sente il male appena arriva all'hotel, percepisce che il padre non sta bene e avverte che questo potrebbe nuocere a sè stesso e alla madre.
- Intuizioni: Danny mette definitivamente in salvo sè stesso e Wendy, quando nel labirinto ripercorre i suoi passi al contrario, confondendo Jack e riuscendo a seminarlo.



Dal dialogo con il cuoco Hallorann:
"Lo sai come faccio a sapere che ti chiamano Doc? Lo sai di cosa sto parlando? 
Posso ricordare quando ero un giovane ragazzo, io e mia nonna facevamo lunghissime discussioni, senza mai aprire la bocca.
Lei lo chiamava lo shining, la luccicanza, (probabilmente riferito alla luce dell'aura) e per un lungo tempo ho pensato che fossimo solo noi due ad avere lo shining. 
Come probabilmente tu hai pensato di essere l'unico. Ma là fuori c'è molta gente, che non lo sa o non ci crede."

Spero che vi sia paciuto il mio articolo. Più avanti approfondirò il simbolismo nel film osservando:
Colori (soprattutto le combinazioni di Bianco, Blu e Rosso)
Musiche
Numerologia (237)
Giorni della settimana
Simbolo dello specchio
Simbolo del labirinto


Per adesso vi regalo queste immagini del backstage del film :)






A presto
Silvia 









domenica 9 agosto 2015

PREPARIAMO IL GHI!

preparazione del GHI

OGGI PREPARIAMO INSIEME IL GHI (BURRO CHIARIFICATO)

Sono un'amante della cucina sana e da poco ho scoperto che non c'è bisogno di abbandonare completamente i derivati animali per rendere più leggere la propria alimentazione
Sono stata di redente ad un ritiro di medicina ayurvedica, (la medicina della tradizione indiana).
E'stato qui che ho assaggiato per la prima volta il Ghi...e ho pensato :" buonissimoooo!!"
Si tratta di burro chiarificato ottenuto attraverso un procedimento fisico di scissione dei tre elementi principali che lo compongono; CASEINA, ACQUA E GRASSI.
Tenendo soltanto i grassi, otterremo il Ghi.

Utilissimo per la digestione, infinitamente più leggero e sano rispetto al burro tradizionale, il Ghi è sempre stato considerato nelle tradizioni orientali come un elisir di lunga vita.
Il burro chiarificato è indicato per tutte le età e soprattutto per gli anziani e le persone in convalescenza.


OCCORRENTE

Per la preparazione ho utilizzato:
- 125g di burro biologico
- un pentolino
- una pentola più grande per poter cuocere a bagnomaria
- una schiumarola
-un colino
-una garza sterile.


PREPARAZIONE

Fate bollire l'acqua e mettete il burro nel pentolino facendolo cuocere a bagnomaria fino a che non si scioglie completamente e otterrete un composto completamente liquido.
ATTENZIONE non mescolate e non toccate con il cucchiaio durante il processo di scioglimento per non alterare le sostanze.
Togliendo il pentolino dal fuoco vi accorgere della formazione di una schiuma bianca in superficie, mentre un liquido dorato si trova sul fondo.
Con una schiumarola rimuovete la schiuma bianca (caseina)
Dopo aver rimosso la schiuma bianca in superficie, foderate il colino con una garza sterile e utilizzatelo per filtrare il restante contenuto del pentolino.
Così facendo avremo eliminato completamente la caseina dal burro mentre l'acqua in esso contenuta è già evaporata nello scioglimento.

A questo punto potete utilizzare l'alimento ottenuto per friggere in maniera più sana (se lo utilizzate in forma liquida. Oppure potete utilizzarlo dopo che si sia condensato per realizzare delle squisite tartine dolci o salate.

NB: una volta condensato il Ghi non ha più bisogno di essere conservato in frigorifero e vi dura tantissimo!!


Spero di esservi stata utile

Buon Ghi a tutte!

Silvia
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venerdì 7 agosto 2015

Gli anima-li: sensitivi e guaritori naturali

Gli anima-li: sensitivi e guaritori naturali




La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
- M. K. "Mahatma" Gandhi (1869-1948)



Sempre più frequentemente si parla delle potenzialità degli animali.
Da un punto di vista scientifico si sono sempre osservate con ammirazione le capacità straordinarie di:

  • falchi che localizzano la propria preda a chilometri di distanza
  • leopardi e puma dalla velocità straordinaria
  • delfini e pipistrelli con le loro capacità di comunicare per mezzo di ultrasuoni
In America da molti anni esiste inoltre la Pet terapy: terapia che con l'aiuto dei cuccioli, si pone obiettivi di miglioramento comportamentale, fisico, psicologico ed emotivo.

"Gli sviluppi più recenti della pet terapy ci hanno mostrato che siamo stati capaci di costruire un rapporto terapeutico con gli animali più familiari. Istituti dedicati al recupero di bambini in difficoltà, ospedali, associazioni di handicappati, comunità per anziani, ricorrono con sempre maggior frequenza ad animali guaritori"
E. Tibaldi. Uomini e bestie, il mondo salvato dagli animali

Per quanto riguarda i cani, questi animaletti simpatici, sono in grado di ritrovare la strada di casa da chilometri di distanza percorrendo itinerari ad essi sconosciuti.
I migliori amici dell'uomo sono anche in grado di "sentire" e di agitarsi quando nelle vicinanze c'è qualcuno che è arrabbiato o che ha paura, (chi ha paura del morso del cane, è sempre il primo ad essere beccato!),  sembra quasi che le basse vibrazioni prodotte da pensieri ed emozioni altrui, li infastidiscano. 

Ma... ovviamente c'è di più.
In realtà gli anima-li, e mi riferisco soprattutto ai nostri amici domestici, se osservati attentamente, sono grandi maestri di saggezza, un pò come i bambini, prima che la società abbia fatto perdere loro tutto ciò che hanno di magico.
Essi hanno la fortuna di non subire alcuna alterazione nel loro stile di vita, nel corso della loro esistenza e restano immuni al plagio della matrix umana, nonostante ne siano non solo a contatto 24 ore su 24, ma anche dipendenti per la sopravvivenza.
I migliori amici dell'uomo, non si preoccupano del tempo che trascorre e vivono ogni momento come se fosse l'unico.
Sembra quasi che abbiano imparato istintivamente ciò che gli uomini sul percorso spirituale impiegano anni per interiorizzare:
il concetto del QUI e ORA, o CARPE DIEM.
Ed è per questo motivo che non conoscono l'ansia (malattia di chi vive costantemente proiettato nel futuro); né la depressione (malattia di chi rimane ancorato al passato) essi vivono il PRESENTE con gioia e amore incondizionato verso chiunque.
Proprio come i bambini, gli animali adottano un sistema super-ingegnoso quando sorge un problema da affrontare: 
lo risolvono giocando! E quando hanno finito dormono. 
NON conoscono giudizi e pregiudizi verso nessuno, accettano le tue coccole indipendentemente dalla tua età, religione o professione. 
Sono sempre pronti a perdonare, anche dopo una grande sgridata o dopo essere stati lasciati soli tutto il giorno.

Non ho neanche mai visto un gatto farsi le paranoie...

Domandina:

SIAMO CAPACI DI COMPORTARCI COSI'?

a presto 

Silvia





Verrà il tempo in cui l'uomo non dovrà più uccidere per mangiare, ed anche l'uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto...
- Leonardo da Vinci

martedì 4 agosto 2015

BIANCANEVE E L'ALCHIMIA

E' da molto tempo che desidero approfondire questa tematica, sin dai tempi della mia tesi in letteratura per l'infanzia all'università Cattolica.
Come prima scelta avrei deciso di trattare le fonti dalle quali Walt Disney attingeva per dare alla luce i suoi classici di animazione.
Avrei voluto enormemente parlare delle differenze che ci sono tra i cartoni animati del famoso regista e produttore hollywoodiano, e i testi originali di autori del calibro di Perrault; fratelli Grimm; Collodi e Andersen.
Una volta individuate le differenze avrei provato a dare una spiegazione dei diversi simboli e significati nascosti agli occhi dei più.
Approfondendo per hobby questo tema (dato che la mia tesi di laurea si è poi concentrata un un altro tipo di indagine) ho "scoperto" dinamiche a dir poco affascinanti, mi sono resa conto che questa idea non era venuta solo a me ma a grandi studiosi tra cui il mio adorato C.G. Jung.
Il tema trattato è estremamente ampio e attualmente altri ricercatori come S. Brizzi hanno tenuto conferenze riguardanti questo argomento, (in particolare sulla fiaba di Pinocchio.)
Data la vastità dell'argomento e la lunga lista di classici che mi propongo di analizzare sotto un diverso punto di osservazione, pubblicherò l'analisi di un classico per volta in maniera da concentrarmi maggiormente ed entrare il più possibile nel cuore di ognuno.
La premessa che mi è di obbligo fare è la seguente:
E' ormai di dominio pubblico il fatto che Walt Disney fosse un massone a 33° e come tale conosceva elementi di magia, alchimia, esoterismo, femminino sacro..ecc.

 locandina del film animato "Fantasia" del 1940 come protagonista incontriamo un topolino apprendista stregone.
Prendendo come punto di riferimento la filmografia di Walt Disney, il primo classico prodotto in ordine cronologico è stato "Snow White and the seven dwarfs" del 1937 tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm del 1819 "Snow White".



Classico Disney del 1937.
La pellicola ci racconta la storia di una fanciulla che, dopo aver perso la madre è costretta a convivere con la matrigna cattiva e vanitosa.
Quest'ultima osserva spesso la sua immagine nello specchio magico, che un giorno le rivelerà che Biancaneve è diventata più bella di lei.
Accecata dall'invidia, la matrigna incaricherà un cacciatore di ucciderla e di portarle il suo cuore come prova dell'avvenuta morte.
Mosso da compassione, il cacciatore lascerà scappare Biancaneve e porterà alla donna malvagia il cuore di un animale selvatico, per farle credere di aver commesso l'omicidio.
Scappata dal cacciatore la fanciulla attraverserà il bosco e incontrerà la casa dei 7 nani, con i quali stringerà un rapporto affettuoso e materno, incontrerà inoltre un bellissimo principe.
Dopo averla rintracciata, la strega le offre la famosa mela, che la fa cadere in un sonno profondo dal quale si risveglierà solo grazie al bacio del bellissimo principe azzurro.

Fiaba dei Grimm 1819
Lo scenario è quello di una giornata di inverno.
Una bella regina mentre è intenta a cucire, guardando la neve, si punge un dito e 3 gocce di sangue bagnano la neve.
La donna esprime il desiderio di avere un figlio, e presto nascerà una bambina con i capelli neri come l'ebano, la pelle bianca come la neve e le guance rosse come il sangue, dopodiché la regina muore.
Il padre si risposa, e la nuova moglie superba e chiede continuamente allo specchio magico chi sia la più bella del reame.
Sentendosi rispondere che all'età di 7 anni Biancaneve è già più bella di lei, la matrigna decide di farla uccidere dal cacciatore.
Chiede di farsi portare il fegato e i polmoni come prova dell'omicidio.
Il cacciatore impietosito lascia andare Biancaneve e uccide un cinghiale del quale porterà il fegato e i polmoni alla donna malefica, che li fa cucinare sotto sale e se li mangia.
Biancaneve, scappata nel bosco si rifugia nella casa dei 7 nani i quali le dicono che per rimanere la fanciulla deve necessariamente occuparsi delle faccende domestiche e prendersi cura di loro.
La matrigna cattiva, consultato di nuovo lo specchio (che non mente mai) si accorge che la ragazza è ancora viva, così travestitasi da vecchia, la donna solca i 7 monti e raggiunge Biancaneve.
Prima di offrire la mela velenosissima la vecchia tenta altre 2 volte di uccidere Biancaneve prima con un nastro stretto e poi con un pettine avvelenato. Nei primi due casi, in seguito all'intervento dei nani la fanciulla riesce a salvarsi in extremis ( in entrambi i primi due casi la bella ragazza cade a terra "come fosse morta", dopo il morso alla mela la fanciulla "è priva di respiro, morta").


I nani mettono il corpo di Biancaneve in una bara con il suo nome scritto in caratteri d'oro e piangono per 3 giorni interi.
Sono 3 gli animali che vengono a fare visita al corpo della bambina: una civetta, un corvo e una colombella.
Infine arriva il principe che vista la ragazza nella bara se ne innamora e chiede ai nani di lasciargliela. Mentre i servi del principe portano la bara al castello, inciampano e il pezzetto di mela avvelenata esce dalla bocca di Biancaneve che si risveglia.


I due si sposano e saranno felici al castello del principe.
La matrigna muore con i piedi bruciati in due pantofole di ferro incandescenti, durante le nozze dei due giovani.

Analisi e commento
Molti particolari numerici e simbolici vengono a mancare nella versione Disneyana.
C'è da sottolineare che nella prima versione del 1812, la vera madre di Biancaneve non muore. Essa stessa diventa gelosa della figlia.
La figura della matrigna cattiva viene introdotta successivamente probabilmente ritenendo troppo cruento parlare di dinamiche psicologiche di invidia tra madri e figlie a questi livelli in fiabe destinate a bambini e bambine.
Per la stessa ragione stato omesso l'episodio di cannibalismo nel quale la matrigna mangia gli organi della fanciulla.
Come anche omesso l'atteggiamento necrofilo da parte del principe, che si innamora quando Biancaneve è gia morta.
Nel testo dei Grimm infatti, la figura maschile giunge solo dopo il morso alla mela, mentre nel film di animazione Disney i due si incontrano precedentemente nel bosco.
La numerologia è presente in tutto il racconto (le 3 gocce, i 7 nani, i 3 animali, i 7 monti, i 3 giorni di pianto per la morte della bambina.)
Con il 3 possiamo intendere il numero della Santa trinità, e con il 7 un numero spesso ricorrente
(7 giorni della settimana, le sette note, i sette chackra, i sette colori dell'arcobaleno, i 7 pianeti)
In particolare i 7 nani possono essere così visti;
Dotto: (in inglese Doc) rappresenta la sapienza e quindi il sole (Sunday) la Domenica;
Mammolo (Bashful) elemento femminile, rappresenta la Luna (Moon, Monday) Lunedì;
Brontolo (Grumphy), l'irritabile rappresenta Marte, Martedì;
Cucciolo (Dopey) è piccolo e giovane, rappresenta Mercurio, Mercoledì,
Gongolo (Happy) il gioviale rappresenta Giove, Giovedì,
Eolo (Sneezy) il custode dei venti rappresenta Venere, Venerdì,
Pisolo (Sleepy) Saturno (Saturday) Sabato.
Anche i colori alchemici sono tutti presenti, dal nero (nigredo, opera al nero) al rosso (rubedo, opera al rosso) al bianco (albedo,opera al bianco) fino ad arrivare all'Oro, alla fine della fiaba: l'opera è compiuta.
Biancaneve attraversando il bosco e i vari ostacoli e prove che ogni giovane donna deve superare, è diventata una donna.
Come in quasi tutte le fiabe raccolte inizialmente da Disney, quello di Biancaneve è un percorso iniziatico di una donna che la porta dall'amore paterno all'Amore vero.
La mela è un riferimento (neanche molto nascosto) al morso di Eva nel giardino dell'Eden.
Dopo il primo morso, Biancaneve conoscerà la morte e la rinascita, il Male e il Bene.
Lo specchio che non mente mai, rappresenta l'inconscio. Chiedendo allo specchio la regina chiede alla parte più profonda di sé ed è certa che non può ricevere una menzogna come risposta, per questo si fida ciecamente.
In definitiva Disney conosceva profondamente il potere delle donne, quello Amorevole (Biancaneve) e quello distruttivo (la matrigna) e come primo classico per il grande schermo ha scelto proprio la fiaba più intrisa di significati esoterici.
In principio non era dunque grazie al bacio del principe che la giovane donna si "risveglia", ella ha superato da sola tutte le prove che la Vita le ha fatto incontrare lungo il suo percorso.

Alla prossima fiaba.
Silvia