giovedì 20 agosto 2015

INDIGO CHILDREN BAMBINI INDACO in Stanley Kubrick's "Shining". Potrebbe Danny essere un bambino indaco?

Il film del 1980 "The Shining", tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King, è uno dei film che ho guardato più volte in assoluto e che mi ha profondamente appassionata.
"The Shining" è uno dei film più discussi della storia del cinema, sia per la puntigliosa precisione e genialità del regista, sia per i temi spinosi che in esso sono racchiusi.
Questi temi, va detto, non sono subito visibili agli occhi dei più, al contrario vengono notati solo da chi ha la vista allenata, da chi ha guardato 150 volte la pellicola o da chi ha lo "shining".
In questo articolo propongo una serie di chiavi di lettura del film e proverò a far capire al lettore quello che ho visto al suo interno.
Riguardare questo film innumerevoli volte è stato come aggiungere di volta in volta tessere ad un puzzle che ancora risulta incompleto, probabilmente infinito.
Man mano che si ha accesso a nuovi file cerebrali, riguardando questo film, si scopre che erano già lì, sono sempre stati lì, un pò come Jack Torrence.
Ricordo ancora la prima volta che lo guardai, cercavo un film di paura, avevo 13 anni.

Devo dire che se la paura era quello che cercavo, l'avevo trovata! Senza tanti effetti speciali, il regista mi catapultò nell'ansia di scoprire cosa si celasse dietro la porta targata 237 dopo meno di mezz'ora dall'inizio, e subito mi venne fretta di risalire sul triciclo per allontanarmi il più possibile.

In seguito, intorno ai 15 anni, scoprii che Kubrick, il regista di quel film tanto spaventoso, non era esattamente un personaggino da poco, al contrario era considerato un genio della cinepresa e della fotocamera,  così decisi di rivederlo, senza lasciarmi spaventare dalle scene, tentai di focalizzarmi sulla simmetria delle scene e sulla perfezione e accuratezza dedicata ai particolari.
Mi piaceva.
Niente di quello che veniva ripreso dava l'idea di essere stato messo lì a caso.
(Avrei poi scoperto quanto fosse azzeccata quell'impressione).

Mi capitò di riguardarlo anche perchè per un periodo ero affascinata dal modo di recitare di Jack Nicholson, e pensai che per il ruolo di personaggio che perde il controllo della propria mente, fosse più che perfetto. (non sapevo che anche il suo nome fosse stato un motivo per cui era stato scelto, d'altronde il personaggio si chiama proprio Jack).

All'università, poi durante la preparazione di un esame di psicologia, veniva citato proprio "The Shining" per spiegare il concetto di "altro da me".
Veniva utilizzato l'esempio delle gemelline che inquietano così tanto lo spettatore, perché sono diverse e uguali allo stesso tempo. Fui commossa nel raccontare la mia passione in sede di esame.

Un giorno, quando per l'ennesima volta ammiravo incantata questo capolavoro, la mia attenzione fu catturata da un particolare, non so neanche come mai, ma questa scena mi incuriosì.


Chiunque fosse arrivato in quel momento a dirmi che la maglietta di Danny raffigurante la scritta "Apollo 11, USA" fosse lì per puro caso, avrebbe fatto molta fatica per convincermi.
Approfondendo, trovai sul web la ormai famosa ipotesi di complotto del "fake moonlanding" o falso allunaggio. 

Questa teoria dice che lo sbarco sulla luna del 1969 che vedeva Neil Armstrong passeggiare sul suolo del nostro satellite, fosse in realtà stato girato in uno studio di Londra e le riprese furono dirette da Stanley Kubrick, sulla falsa riga di quelle di "2001 Odissea nello spazio" girato a Londra l'anno precedente, dallo stesso.
Trovai poi riguardo al film Shining diversi documentari che ne studiavano il lato occulto-esoterico, tra cui "Room 237" e "Operazione Luna" nel quale tra gli intervistati c'è anche la moglie di Stanley.
E allora, non ci avevo visto male! 

Lo stupore più grande però mi colse dopo almeno 10 anni, quando in una sera di autunno, mi trovavo guarda caso a Londra, ospite da amici. 
Qualcuno di loro mi chiese di scegliere un film da guardare insieme in una serata di pigrizia generale. 
Avete ancora dubbi su cosa io possa aver suggerito?!

Dopo pochi fotogrammi di "The Shining"... la rivelazione! 
Cosa avrebbe potuto spingermi ancora di più a guardare altre infinite volte il film, se non lo scoprire che nella versione in lingua originale (inglese), ci sono almeno 40 minuti di scene che non avevo mai visto?? 
E non si tratta di scene di poco conto, ma di quelle scene che mi hanno traghettato al di là di una visione meramente razionale del film, mi hanno mostrato che c'è qualcosa di ancora più GENIALE!

Partendo dall'inizio, una delle prime scene della versione integrale mostra un incontro tra Wendy (madre di Danny), Danny e una psicologa.
Dal dialogo si intuisce che il bambino si è sentito poco bene e la mamma ha chiamato la dottoressa per farlo visitare.
Qui Danny parla per la prima volta di Tony, il suo amico immaginario, spiegando che "vive nella sua bocca" ma la dottoressa non può vederlo perché "si nasconde."

scena tagliata

Spostatesi in salotto, Wendy e la dottoressa continuano il colloquio, in cui la madre racconta un episodio di violenza del padre (Jack Nicholson) ai danni di Danny, nonché la comparsa di Tony, subito dopo l'evento traumatico.

scena tagliata

Mi sembra di capire da questa scena che "Tony" rappresenti la parte più profonda di Danny, la sua parte animica, che emerge nei momenti di pericolo prendendo il pieno controllo della personalità del bambino e portandolo lontano dai guai. Come se con il primo trauma Danny avesse chiesto l'aiuto del piccolo genio nascosto in lui, e ora debba conviverci.

La seconda scena tagliata nella versione italiana, è rappresentata da Jack che appena sveglio, racconta a sua moglie la strana sensazione che ha avvertito, giungendo la prima volta all'Overlook Hotel, dichiarando di provare un fortissimo senso di Deja vu e di avere avuto la certezza di conoscere ogni angolo di quel posto sconosciuto. 

Questo fenomeno di Deja vu è tipicamente collegato a fenomeni di ricordi di vite precedenti, ipotesi confermata dal cameriere killer Delbert Grady (il padre omicida delle due gemelline) che nel bagno della gold ballroom dice a Jack :" Mi dispiace dirle che qui il custode è sempre stato lei" 
"you always been the caretaker", nonchè dalla foto nel fotogramma finale che ritrae Jack ad una festa all'Overlook il 4 luglio del 1921, anche se i fatti narrati nel film sono ambientati negli anni '80 in un hotel deserto.


Altra scena altamente ricca di significato a per le mie ipotesi, tagliata ovviamente nella versione destinata al Bel Paese, vede come protagonista Danny, completamente "posseduto" da Tony, dire le seguenti parole, rivolgendosi alla madre : " Danny non c'è, è andato via Signora Torrence", mentre Wendy scuotendolo, cerca disperatamente di svegliarlo :"Danny wake up!"

Questa brusca entrata in scena di Tony avviene come per la prima volta a seguito di un trauma. Danny è appena stato nella stanza 237.

Nell'ultima scena tagliata Wendy gira per l'hotel con il coltello in mano e, terrorizzata vede tutte le persone che sono morte lì nel corso degli anni. Proprio come se, a questo punto anche lei avesse un pò della luccicanza di Danny.

MA NON FINISCE QUI

Cosa poteva succedere ancora?
Forse avrei potuto scoprire che ANCHE dalla versione integrale sono state tagliate alcune scene?
SI'!

Le più interessanti riguardano il finale, e un finale cambiato o tagliato, cambia il significato di tutto il lavoro... no???
SI'!

Le scene tagliate dal finale non sono mai state montate nel film e vedono il signor Stuart Ullman, (colui che fece il colloquio a Jack, colui che ha una vaga somiglianza con un presidente USA), portare la pallina da tennis che misteriosamente compare nel corridoio poco prima che Danny entri nella "stanza proibita".

yellow ball

Mr Ullman

Scena mai montata. Wendy è in ospedale con Danny
Scena mai montata. Mr Ullman parla con Danny
Dialogo scene mai montate


Se avessi visto un finale del genere da subito, forse personalmente avrei pensato che Mr Ullman non ha mai lasciato l'hotel, che la famiglia Torrence non è mai stata sola all'Overlook (fantasmi a parte), e che nella realtà qualcuno ha convinto Jack ad uccidere la sua famiglia, non solo nelle sue fantasie.

IL BAMBINO INDACO

Danny è un bambino dolcissimo e molto spontaneo. Sin da subito si mettono in evidenza le sue capacità psichiche:
- Preveggenza; con l'aiuto di Tony, il piccolo Danny vede quello che succederà tramite flash intuitivi o brevi immagini.
- Chiaro veggenza; Il bambino riesce a vedere i fantasmi delle due gemelline morte 10 anni prima 
- Chiaro udienza e telepatia: Egli sente i pensieri del cuoco Mr Hallorann e riesce a comunicare con lui anche a grande distanza.
- Chiaro senzienza: Il piccolo indaco sente il male appena arriva all'hotel, percepisce che il padre non sta bene e avverte che questo potrebbe nuocere a sè stesso e alla madre.
- Intuizioni: Danny mette definitivamente in salvo sè stesso e Wendy, quando nel labirinto ripercorre i suoi passi al contrario, confondendo Jack e riuscendo a seminarlo.



Dal dialogo con il cuoco Hallorann:
"Lo sai come faccio a sapere che ti chiamano Doc? Lo sai di cosa sto parlando? 
Posso ricordare quando ero un giovane ragazzo, io e mia nonna facevamo lunghissime discussioni, senza mai aprire la bocca.
Lei lo chiamava lo shining, la luccicanza, (probabilmente riferito alla luce dell'aura) e per un lungo tempo ho pensato che fossimo solo noi due ad avere lo shining. 
Come probabilmente tu hai pensato di essere l'unico. Ma là fuori c'è molta gente, che non lo sa o non ci crede."

Spero che vi sia paciuto il mio articolo. Più avanti approfondirò il simbolismo nel film osservando:
Colori (soprattutto le combinazioni di Bianco, Blu e Rosso)
Musiche
Numerologia (237)
Giorni della settimana
Simbolo dello specchio
Simbolo del labirinto


Per adesso vi regalo queste immagini del backstage del film :)






A presto
Silvia