martedì 4 agosto 2015

BIANCANEVE E L'ALCHIMIA

E' da molto tempo che desidero approfondire questa tematica, sin dai tempi della mia tesi in letteratura per l'infanzia all'università Cattolica.
Come prima scelta avrei deciso di trattare le fonti dalle quali Walt Disney attingeva per dare alla luce i suoi classici di animazione.
Avrei voluto enormemente parlare delle differenze che ci sono tra i cartoni animati del famoso regista e produttore hollywoodiano, e i testi originali di autori del calibro di Perrault; fratelli Grimm; Collodi e Andersen.
Una volta individuate le differenze avrei provato a dare una spiegazione dei diversi simboli e significati nascosti agli occhi dei più.
Approfondendo per hobby questo tema (dato che la mia tesi di laurea si è poi concentrata un un altro tipo di indagine) ho "scoperto" dinamiche a dir poco affascinanti, mi sono resa conto che questa idea non era venuta solo a me ma a grandi studiosi tra cui il mio adorato C.G. Jung.
Il tema trattato è estremamente ampio e attualmente altri ricercatori come S. Brizzi hanno tenuto conferenze riguardanti questo argomento, (in particolare sulla fiaba di Pinocchio.)
Data la vastità dell'argomento e la lunga lista di classici che mi propongo di analizzare sotto un diverso punto di osservazione, pubblicherò l'analisi di un classico per volta in maniera da concentrarmi maggiormente ed entrare il più possibile nel cuore di ognuno.
La premessa che mi è di obbligo fare è la seguente:
E' ormai di dominio pubblico il fatto che Walt Disney fosse un massone a 33° e come tale conosceva elementi di magia, alchimia, esoterismo, femminino sacro..ecc.

 locandina del film animato "Fantasia" del 1940 come protagonista incontriamo un topolino apprendista stregone.
Prendendo come punto di riferimento la filmografia di Walt Disney, il primo classico prodotto in ordine cronologico è stato "Snow White and the seven dwarfs" del 1937 tratto dalla fiaba dei fratelli Grimm del 1819 "Snow White".



Classico Disney del 1937.
La pellicola ci racconta la storia di una fanciulla che, dopo aver perso la madre è costretta a convivere con la matrigna cattiva e vanitosa.
Quest'ultima osserva spesso la sua immagine nello specchio magico, che un giorno le rivelerà che Biancaneve è diventata più bella di lei.
Accecata dall'invidia, la matrigna incaricherà un cacciatore di ucciderla e di portarle il suo cuore come prova dell'avvenuta morte.
Mosso da compassione, il cacciatore lascerà scappare Biancaneve e porterà alla donna malvagia il cuore di un animale selvatico, per farle credere di aver commesso l'omicidio.
Scappata dal cacciatore la fanciulla attraverserà il bosco e incontrerà la casa dei 7 nani, con i quali stringerà un rapporto affettuoso e materno, incontrerà inoltre un bellissimo principe.
Dopo averla rintracciata, la strega le offre la famosa mela, che la fa cadere in un sonno profondo dal quale si risveglierà solo grazie al bacio del bellissimo principe azzurro.

Fiaba dei Grimm 1819
Lo scenario è quello di una giornata di inverno.
Una bella regina mentre è intenta a cucire, guardando la neve, si punge un dito e 3 gocce di sangue bagnano la neve.
La donna esprime il desiderio di avere un figlio, e presto nascerà una bambina con i capelli neri come l'ebano, la pelle bianca come la neve e le guance rosse come il sangue, dopodiché la regina muore.
Il padre si risposa, e la nuova moglie superba e chiede continuamente allo specchio magico chi sia la più bella del reame.
Sentendosi rispondere che all'età di 7 anni Biancaneve è già più bella di lei, la matrigna decide di farla uccidere dal cacciatore.
Chiede di farsi portare il fegato e i polmoni come prova dell'omicidio.
Il cacciatore impietosito lascia andare Biancaneve e uccide un cinghiale del quale porterà il fegato e i polmoni alla donna malefica, che li fa cucinare sotto sale e se li mangia.
Biancaneve, scappata nel bosco si rifugia nella casa dei 7 nani i quali le dicono che per rimanere la fanciulla deve necessariamente occuparsi delle faccende domestiche e prendersi cura di loro.
La matrigna cattiva, consultato di nuovo lo specchio (che non mente mai) si accorge che la ragazza è ancora viva, così travestitasi da vecchia, la donna solca i 7 monti e raggiunge Biancaneve.
Prima di offrire la mela velenosissima la vecchia tenta altre 2 volte di uccidere Biancaneve prima con un nastro stretto e poi con un pettine avvelenato. Nei primi due casi, in seguito all'intervento dei nani la fanciulla riesce a salvarsi in extremis ( in entrambi i primi due casi la bella ragazza cade a terra "come fosse morta", dopo il morso alla mela la fanciulla "è priva di respiro, morta").


I nani mettono il corpo di Biancaneve in una bara con il suo nome scritto in caratteri d'oro e piangono per 3 giorni interi.
Sono 3 gli animali che vengono a fare visita al corpo della bambina: una civetta, un corvo e una colombella.
Infine arriva il principe che vista la ragazza nella bara se ne innamora e chiede ai nani di lasciargliela. Mentre i servi del principe portano la bara al castello, inciampano e il pezzetto di mela avvelenata esce dalla bocca di Biancaneve che si risveglia.


I due si sposano e saranno felici al castello del principe.
La matrigna muore con i piedi bruciati in due pantofole di ferro incandescenti, durante le nozze dei due giovani.

Analisi e commento
Molti particolari numerici e simbolici vengono a mancare nella versione Disneyana.
C'è da sottolineare che nella prima versione del 1812, la vera madre di Biancaneve non muore. Essa stessa diventa gelosa della figlia.
La figura della matrigna cattiva viene introdotta successivamente probabilmente ritenendo troppo cruento parlare di dinamiche psicologiche di invidia tra madri e figlie a questi livelli in fiabe destinate a bambini e bambine.
Per la stessa ragione stato omesso l'episodio di cannibalismo nel quale la matrigna mangia gli organi della fanciulla.
Come anche omesso l'atteggiamento necrofilo da parte del principe, che si innamora quando Biancaneve è gia morta.
Nel testo dei Grimm infatti, la figura maschile giunge solo dopo il morso alla mela, mentre nel film di animazione Disney i due si incontrano precedentemente nel bosco.
La numerologia è presente in tutto il racconto (le 3 gocce, i 7 nani, i 3 animali, i 7 monti, i 3 giorni di pianto per la morte della bambina.)
Con il 3 possiamo intendere il numero della Santa trinità, e con il 7 un numero spesso ricorrente
(7 giorni della settimana, le sette note, i sette chackra, i sette colori dell'arcobaleno, i 7 pianeti)
In particolare i 7 nani possono essere così visti;
Dotto: (in inglese Doc) rappresenta la sapienza e quindi il sole (Sunday) la Domenica;
Mammolo (Bashful) elemento femminile, rappresenta la Luna (Moon, Monday) Lunedì;
Brontolo (Grumphy), l'irritabile rappresenta Marte, Martedì;
Cucciolo (Dopey) è piccolo e giovane, rappresenta Mercurio, Mercoledì,
Gongolo (Happy) il gioviale rappresenta Giove, Giovedì,
Eolo (Sneezy) il custode dei venti rappresenta Venere, Venerdì,
Pisolo (Sleepy) Saturno (Saturday) Sabato.
Anche i colori alchemici sono tutti presenti, dal nero (nigredo, opera al nero) al rosso (rubedo, opera al rosso) al bianco (albedo,opera al bianco) fino ad arrivare all'Oro, alla fine della fiaba: l'opera è compiuta.
Biancaneve attraversando il bosco e i vari ostacoli e prove che ogni giovane donna deve superare, è diventata una donna.
Come in quasi tutte le fiabe raccolte inizialmente da Disney, quello di Biancaneve è un percorso iniziatico di una donna che la porta dall'amore paterno all'Amore vero.
La mela è un riferimento (neanche molto nascosto) al morso di Eva nel giardino dell'Eden.
Dopo il primo morso, Biancaneve conoscerà la morte e la rinascita, il Male e il Bene.
Lo specchio che non mente mai, rappresenta l'inconscio. Chiedendo allo specchio la regina chiede alla parte più profonda di sé ed è certa che non può ricevere una menzogna come risposta, per questo si fida ciecamente.
In definitiva Disney conosceva profondamente il potere delle donne, quello Amorevole (Biancaneve) e quello distruttivo (la matrigna) e come primo classico per il grande schermo ha scelto proprio la fiaba più intrisa di significati esoterici.
In principio non era dunque grazie al bacio del principe che la giovane donna si "risveglia", ella ha superato da sola tutte le prove che la Vita le ha fatto incontrare lungo il suo percorso.

Alla prossima fiaba.
Silvia