lunedì 24 agosto 2015

C.G. Jung, A. Jodorowsky e il percorso dei Tarocchi

Diversamente da come viene accolta dalla visione popolare, la tradizione dei Tarocchi non fa parte di quella che viene classificata come stregoneria.
Il mazzo dei Tarocchi, composto da 22 Arcani maggiori e 56 Arcani minori, "parla" al lettore/cartomante/spettatore attraverso immagini, numeri, colori e simboli antichissimi.
Pare che le origini del Tarocco risalgano intorno all'anno 1000, ma non è nulla di certo, in realtà potrebbero avere radici molto più lontane nel tempo.
Vorrei osservare con maggiore attenzione gli arcani maggiori, perchè è da essi che hanno origine tutte le altre carte (arcani minori e carte odierne da gioco).
Basti pensare che i semi che oggi noi conosciamo come "Cuori, Quadri, Fiori e Picche", in principio erano rispettivamente "Coppe, Denari, Bastoni e Spade", simboli protagonisti degli arcani minori ma molto spesso presenti anche in quelli maggiori, come vedremo insieme.
A loro volta questi quattro simboli rappresentavano i quattro elementi alchemici:
Coppe - Acqua - Femminile
Denari - Fuoco - Maschile
Bastoni - Terra -  Femminile
Spade - Aria - Maschile
Un' altra carta che è arrivata dalla tradizione fino ai giorni nostri è quella del matto, che è diventato il Jolly.
Non a caso, sia nella lettura delle carte dei Tarocchi, sia nei giochi comuni, quando esce il Jolly la partita si avvia ad essere brillantemente conclusa.
Ancora sono presenti inoltre, figure simili come ad esempio l'imperatore e l'imperatrice che sono diventati il re e la regina.
E' interessante osservare come le carte con le quali comunemente oggi giochiamo ad esempio a Poker o scala 40, derivino da simboli non solo lontanissimi da noi nel tempo, ma come diceva lo psicologo C. J. Jung, che fanno parte di quelle immagini archetipiche sepolte nell'inconscio collettivo.
Con queste immagini Jung diceva che ci si poteva giocare.
Un altro famoso scrittore e artista che ha dedicato gran parte del suo lavoro ai Tarocchi è Alejandro Jodorowsky, autore fra gli altri testi di; " La via dei Tarocchi".

Afferma lo studioso Cileno:
"Molte persone pensano che i tarocchi siano uno strumento per leggere il futuro, E' chiaro che con questo concetto i Tarocchi cadono nelle mani di fattucchieri e commercianti, e ciò è disgustoso. Perchè, chi siamo noi per decidere il futuro?
Io personalmente uso i Tarocchi come un' enciclopedia di simboli e miti.
Sono una costruzione meravigliosa e misteriosa. Nessuno sa chi ha creato i tarocchi, nessuno sa da dove vengano, nè a quale secolo appartengano.
Essi sono una costruzione geometrica, matematica e simbolica.
Io non credo che li abbia potuti creare una persona sola, ci vorrebbero almeno due secoli per tutta questa conoscenza. Sono come una cattedrale tascabile.
Mi hanno personalmente chiesto una lettura di Tarocchi due presidenti, qualche ministro e altra gente molto famosa."

Fu proprio Jodorowsky, seguendo gli studi dell'egittologo R. A. Schwaller, a realizzare che i tarocchi erano stati creati facendo ricorso al fattore trasparenza. Ad esempio lo scettro dell'imperatore potrebbe essere l'asse del Sole dell' Arcano XVIIII, e ancora lo scettro dell'imperatrice è lungo come il bastone del papa. Le combinazioni sono infinite.

Che il cammino abbia inizio! Prima carta: il Mago.


Osservando l'immagine, vediamo un giovane nell'intento di creare. 
Sul tavolo, (dotato di sole tre gambe) davanti a lui, ci sono diversi oggetti, che come menzionato sopra, richiamano l'idea dei 4 elementi alchemici. (la coppa, la spada, la bacchetta e il soldo in mano).
Il numero è l'uno, simbolo di inizio e creazione: tutto nasce dall'1.
I colori: 
La chioma è gialla, ad indicare l'intelligenza, così come le scarpe che possono significare un intelligenza ben radicata con la terra. Anche nello strano cappello a forma di spirale o otto (infinito) c'è una sottile linea gialla, che come sostiene Jodorowsky, parte dalla chioma (mentale), si apre e infine si riunisce con il cielo.
Tra i capelli, 8 sfere arancioni indicano che il giovane ha coscienza della perfezione e se la impone come meta.
La cintura in vita è gialla e doppia. Simboleggia che c'è una volontà imposta sia alla parte superiore 
(mentale), sia a quella inferiore (animalità).
Le gambe del tavolo, così come la bacchetta sono azzurre, colore che si riferisce alla ricettività spirituale e poggiano su un terreno rosso di energia vitale.
La pianta gialla, in lontananza, tra le gambe del mago, può simboleggiare il sesso di Madre Natura che ha dato alla luce il giovane.

Altri particolari:
I 3 dadi sul tavolo, mostrano tutti le stesse 3 facce :1,4,2. 
Sommando i numeri dei dadi otteniamo 21, che è il numero della carta più alta degli arcani maggiori: il Mondo. 
E' come se il mago avesse davanti a sè, sul tavolino tutti gli arcani e il percorso fosse ben chiaro davanti a lui.
Lo sguardo del mago inoltre è rivolto all'indietro, pur essendo questa carta la prima del mazzo. 
Ma, forse non c'è un vero ordine cronologico, questo è quello che suggerisce lo sguardo del Mago. 
Cosa c'è ancora prima  dell'1 creatore?

In definitiva questa carta rappresenta l'idea pronta a trasformarsi in azione.
Tutto ci parla di un giovane iniziato di talento, dalle grandi potenzialità e dall'aspetto androgino che ha appena partorito l'idea di una grande creazione.

Come tutti gli arcani, anche questa carta può essere interpretata secondo il suo lato positivo o di luce, oppure secondo il lato negativo, ombra.
Se è in luce, il Mago è, come detto finora, un giovane talentuoso davanti al quale si profilano nuove esperienze di studio o lavoro.
Se si trova nel lato di ombra, potrebbe significare un truffatore che, ha utilizzato la sua intelligenza per ingannare il suo prossimo.

Del Mago C.G. Jung dice: "Il mago ha nella mano destra una moneta d'oro, nella sinistra un bastone (bacchetta). Il cappello forma il simbolo dell'infinito. La mano destra è attiva, quella sinistra è passiva. Tiene tutti i simboli davanti a sè."

Spero di non aver dimenticato niente.
Alla prossima carta
Silvia

"Se si considera così l'unità divina, origine del creato, ci troviamo ad affrontare l'importanza del linguaggio razionale che, con il suo sistema concettuale è sempre a caccia di limiti e differenze e che non è in grado di comprendere, definire e spiegare una realtà dove tutto, ma proprio tutto, è unito e forma un solo corpo"
Alejandro Jodorowsky

 

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