venerdì 4 settembre 2015

La Sirenetta: Disney VS Andersen



Il cartone animato
Il classico Disney del 1989 "The little mermiad" (La sirenetta), tratto dalla fiaba di H. C. Andersen del 1836, nasconde molti dei suoi originali significati profondi.
Nel film di animazione da tutti conosciuto, Ariel, figlia del re Tritone, cerca in tutti i modi di "evadere" dalla vita noiosa che giorno dopo giorno si ripete sul fondo del mare.
Profondamente innamorata del principe Eric, decide di disobbedire al padre, dopo numerosi litigi, affidandosi alla strega Ursula.
Quest'ultima riuscirà a tramutarla in umana in cambio della sua voce.
Ariel, dopo aver acquisito le gambe, incontra il principe Eric e con lui inizia una dolce amicizia.
La strega Ursula trasformatasi in fanciulla a sua volta, usa la voce di Ariel per incantare il principe, inducendolo a sposarla.
Alla fine, la sirenetta, con l'aiuto dei suoi amici riesce ad impedire le nozze e, con il benestare del padre, sposerà il principe Eric, in un dolce lieto fine.

Da un punto di vista psicologico, come vedremo più avanti, accade anche ne "La bella e la bestia" c'è la volontà di una fanciulla, di staccarsi dall'amore paterno, per conoscere l'Amore vero.
Il padre di Ariel è molto possessivo e non le permette di realizzare i suoi sogni di adolescente.
Gli eventi terminano con un lieto fine anche in questo senso: il padre e la figlia interrompono un legame che non ha più motivo di esistere, in quanto Ariel è ormai una donna, in grado di avviarsi su un percorso evolutivo al fianco di un compagno di cui è innamorata.
Per quanto riguarda il concetto di femminino sacro, introdotto già con "Biancaneve e i sette nani", anche in questo caso, siamo davanti ad una figura che incarna questo simbolo.
Che Ariel sia una fanciulla "intrappolata" nella sua realtà, e che questo ricordi l'archetipo di femminino sacro, è confermato dal fotogramma in cui la sirenetta osserva il quadro "La Maddalena con la lampada ad olio" di Georges de la Tour.


In quest'opera la Maddalena è in posa malinconica, assorta guarda dentro la fiamma e accarezza un teschio. 
La donna appare in personale e doloroso raccoglimento interiore, proprio come Ariel, che non aspetta altro che salire in superficie per conoscere il mondo umano.

L'originale di Andersen
Osserviamo ora le principali differenze tra il cartone animato e l'opera del 1836.
La sirenetta vuole salire in superficie per amore di un umano, sì, ma anche perché la nonna (personaggio che non compare nel cartone), un giorno le racconta, che gli umani hanno un' anima immortale, mentre le genti del mare quando muoiono si tramutano in schiuma.

Inoltre la nonna informa la giovane, che per un abitante del mare, l'unico modo di ottenere un'anima immortale, è quello di sposare un umano.
Quindi vediamo l'ambizione della sirenetta che non sale in superficie solo per Amore, ma anche per ottenere un'anima degna degli umani.
La strega del mare, anche in questo caso, riesce a darle le gambe. 
Ma in cambio della pozione magica, la vecchia taglierà la lingua alla fanciulla, e la informerà che in cambio delle gambe, dovrà soffrire ad ogni passo, come se stesse camminando su lame e coltelli affilati. (E' questo il prezzo per una grande ricompensa: il sacrificio.)

Un lieto fine?
La differenza sostanziale però tra fiaba e film di animazione, risiede nel finale. 
Da un certo punto di vista, il lieto fine viene a mancare. Da un altro punto di vista, il finale è ancora più positivo che nella versione cinematografica.

Il principe, dopo aver coltivato una tenera amicizia con la muta sirenetta, sposerà però una principessa di un regno vicino. 
La sirenetta sapeva che se il principe avesse preso in moglie un'altra fanciulla, lei si sarebbe disciolta in schiuma di mare, il mattino seguente. 
Poco prima del sorgere del sole sull'ultimo giorno di vita della giovane, le sorelle le portarono un coltello dagli abissi, inviatole dalla strega del mare, con il quale la sirenetta avrebbe dovuto uccidere il principe, per spezzare l'incantesimo, rivedere le sue gambe tramutarsi nuovamente in coda di pesce, e salvarsi dalla morte. 
La protagonista ha però raggiunto un livello di consapevolezza e di Amore incondizionato troppo elevato, per poter nuocere al suo amato principe.

Il finale originale
Quello che accade dopo, è così ben scritto, al punto da suscitare emozioni forti, che mi sento di trascriverlo virgolettando.

"Ancora una volta guardò con lo sguardo spento verso il principe; poi si gettò in mare e sentì il suo copro che si scioglieva in schiuma. 
Il sole sorse alto sul mare, i raggi battevano caldi sulla gelida schiuma e la sirenetta non sentì la morte, vedeva il bel sole e su di lei volavano centinaia di bellissime creature trasparenti; attraverso le loro immagini poteva vedere la bianca vela e le rosse nuvole del cielo; la loro voce era una melodia così spirituale che nessun orecchio umano poteva sentirle; così come nessun occhio umano poteva vederle. Volavano nell'aria senza ali, grazie alla loro stessa leggerezza. La sirenetta vide che aveva un corpo come il loro, che si sollevava sempre di più dalla schiuma.
"Dove sto andando?" chiese la sirenetta, e la sua voce risuonò come quella di altre creature, così spirituale che nessuna musica terrena poteva riprodurla.
"Dalle figlie dell'aria!" le risposero " Le sirene non hanno un'anima immortale e non possono ottenerla se non conquistando l'amore di un uomo! La loro esistenza immortale dipende da una forza estranea. Anche le figlie dell'aria non hanno un'anima immortale, ma possono conquistarne una da sole, tramite le buone azioni".

Conclusioni
La sirenetta è dunque passata dall'elemento acqua all'elemento aria, (Ariel, ci suggerisce il cartone Disney, che tra l'altro è un nome angelico), si guadagnerà un'anima immortale tra trecento anni, ma intanto anche per lei, la morte non esiste. 
Il fatto che abbia, attraverso l'Amore e la sofferenza, compiuto un' evoluzione spirituale, "rinascendo" dalla schiuma del mare, mi fa ricollegare alla nascita di Venere, che sorge appunto dalla schiuma del mare.

La sirenetta, divenuta figlia dell'aria, bacia sulla fronte la giovane sposa del principe in un gesto di commuovente compassione e dolcezza.



Spero che vi sia piaciuto
Alla prossima fiaba
Silvia

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